65.303 persone presenti all’Olimpico, sold-out, si potrebbe pensare che siano i numeri di una ...
65.303 persone presenti all’Olimpico, sold-out, si potrebbe pensare che siano i numeri di una finale.
E invece no, è la consueta presentazione della squadra in vista della nuova stagione che partirà il 14 agosto.
L’ultima partita della stagione ha regalato una vittoria che a Roma mancava da sempre, ma non è solo per questo che il 7 agosto con 40° all’ombra, invece di andare al mare, più di 65.000 tifosi, all’Olimpico, hanno scelto di esserci.
Complice della massiccia presenza, consuetudine per il tifoso romanista, è stato l’arrivo dei nuovi acquisti.
Partiamo dal numero 21, Paulo Dybala, quello che a Roma non è mai stato comprato (un 10 argentino, mancino, baricentro basso, non è Diego, ma Paulo).
Arrivato per fare quello che un altro Paulo, prima di lui e brasiliano, a Roma aveva già fatto: portare la squadra più in alto.
Ma nell’impresa di volare più in alto, ci sono anche altri due giocatori di spessore internazionale, Gini Wijnaldum e Nemanja Matić.
Il primo, olandese classe 1990, incursore straordinario, centrocampista totale.
Il secondo è un campione, capace di giocare a calcio con una facilità e una serenità che in Italia nessuno possiede.
I nuovi acquisti portano nuova linfa e nuove idee tecnico-tattiche, ma una presenza dove si prospettava un’assenza, adesso, diventa più potente: Nicolò Zaniolo.
Potente quanto il grido dell’Olimpico, che ha risposto alla voce dello speaker quando ha annunciato il nome del numero 22, il grido più forte di tutti: “Zaniolo!”
Che potrebbe non significare niente, di per sé, ma se “sai” di Roma, significa tutto.
Tornando alla partita, che ha visto la Roma imporre una supremazia tecnica, fisica e psicologica, più del risultato ci interessa la valutazione globale della squadra.
Vanno a segno Pellegrini, Mancini, Zaniolo e Bove. Buona la prova di Celik che sarà molto utile durante l’anno, molto bene Spinazzola che si dividerà con Zalewski la fascia di sinistra.
La Roma c’è. Pronta a competere con le migliori, di nuovo.
21 anni dopo.